Octopustreffen 2009 - Due su tre ruote

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Octopustreffen 2009

Le nostre storie
Octopustreffen 2009

Vi ricordate l’edizione del duemilaotto? Io si! Neve, neve e ancora neve, sembrava di essere sotto Natale! Quest’anno è andata diversamente, non che si sia partiti in canottiera anzi, faceva davvero freddino ma il sole era appena offuscato da quella classica umidità tipica della “Padania”. L’autostrada, nonostante sia passato ad un sidecar un po’ più veloce dell’Ural, è sempre una palla al piede, insomma spassosa come una tribuna elettorale. Intanto che gli occhi scrutano le campagne dove di tanto in tanto si vede qualche animale selvatico, sul parabrezza si forma quella brina che spesso ci accompagna nei viaggi invernali. Ad Ovada esco ed inizio a godermi un po’ anche la guida su una strada con asfalto in buone condizioni con curve non troppo impegnative che mi permettono di divertirmi senza dovermi impegnare come se dovessi correre per il titolo iridato. Per noi partecipare ad un raduno non è solo dover arrivare in un posto dove fare baldoria con gli amici, ma il viaggio stesso è una componente importantissima così cerchiamo di goderci appieno questi scorci di montagna. Bellissimi i panorami di cui si può godere sulla strada che da Rossiglione porta nel mezzo del Parco del Beigua. L’asfalto continua ad essere in buone condizioni e ci si potrebbe divertire in sicurezza anche con sole due ruote, fino a quando, dopo aver oltrepassato l’incrocio che porterebbe al Passo del Fiallo, giriamo a sinistra ed iniziamo a percorrere una strada tempestata di buche e calanchi e con gli ammortizzatori da sidecar sono uno sballo! Giunti al raduno già alcuni sidecar sono sul posto, molti sono stranieri ed il fatto che il tempo sia decisamente migliore dell’anno scorso ha influito decisamente in maniera positiva sulle partecipazioni che alla sera conteranno più o meno centotrenta iscritti. Gli amici genovesi ci danno un caldo benvenuto e ci offrono un bel bicchiere di “Piscio di polpo”. A dire il vero, questa bevanda dal nome così sinistro, non mi ispirava gran ché, ma devo dire che una bevanda alcolica bella calda in questa stagione ci sta proprio ad oc! Dopo esserci sistemati nella camera e spogliati degli scomodi abiti tecnici, ci possiamo dedicare alle chiacchiere e agli assaggi del “materiale di consumo” che ognuno si è portato nelle borse del sidecar. All’imbrunire iniziamo ad essere davvero tanti e ci mettiamo tutti in fila per gustarci vin brulé e biscotti, cose molto gradite a quelle temperature. In effetti l’Octopustreffen si potrebbe considerare un assaggio di Elefantentreffen, non per il tipo di raduno che è strutturato in maniera completamente diversa, ma per le temperature che da queste parti possono essere davvero pungenti. Alla sera si cena tutti assieme al rifugio, è uno dei momenti più conviviali dove oltre a mangiare si canta, si ascolta musica dell’immancabile DJ Vax. Giochi e balli ci accompagnano fino a tardi. Per la verità Maria non stava benissimo e la confusione la mandava un po’ in corto circuito così sono stati tutti così gentili da concederci di cenare di sopra, dove c’è il bar del rifugio. Roberto da subito, poi tutti gli altri amici del club Settimoto, sono venuti a farci compagnia per una serata davvero esilarante, ci siamo scambiati un sacco di battute comiche e ci siamo raccontati un sacco di barzellette. A questo punto però vorrei ringraziare gli organizzatori che si sono impiegati al fine di servirci ugualmente e non farci mancar nulla, davvero grandi. La notte è stata dura però, il letto aveva le reti un po’ mollicce ed io col mio dolce peso le piegavo a tal punto che sembrava di essere sdraiati su una amaca. Ma non finisce qui, un amico che aveva probabilmente introdotto nel suo esofago qualche ettolitro di vino, ha messo il sacco a pelo in corridoio, a pochi centimetri dalla nostra porta ed ha iniziato a tagliare legna con la motosega! In effetti noi siamo stati un po’ fighetti e ci siamo procurati la camera, ma la maggior parte si è portata un sacco a pelo ed ha dormito più o meno beatamente qua o là in giro per il rifugio. A dire il vero molti stranieri si sono portati la tenda ma c’è anche chi è arrivato trainando col sidecar una mini-roulotte , quella stessa che mi sogno da quando ho comprato il sidecar. Se non fosse che nel nostro Paese si mangia meglio che in tutto il resto del mondo direi peccato che siamo in Italia! Al mattino siamo avvolti dalle nubi, dalla finestra non si scorgono nemmeno le moto che sono lì a pochi metri, ma il nostro progetto è quello di farci un giro al mare e così facciamo. Una capatina a Albisola, una passeggiata sul lungomare ed una gustosa focaccia. Non ci tratteniamo molto poiché l’aria è pungente e se il tempo dovesse girarsi, non che fosse poi così bello, rischieremmo di non arrivare più a casa. La mia intenzione sarebbe di percorrere la Val Trebbia, ma dopo qualche chilometro sull’Aurelia mi accorgo che la mia passeggera sta dormendo come un ghiro e così opto per un rientro più rapido, in pratica la Sgionfadura si è svegliata a Casei Gerola, di compagnia vero?! Vabbè dai la perdoniamo, alla prossima,

Marco
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