Fino a Marone...ma che fatica! 2018 - Due su tre ruote

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Fino a Marone...ma che fatica! 2018

Le nostre storie
É passato un bel po' di tempo da quella nostra ultima uscita insieme sul sidecar, dal raduno della Moto Guzzi a Mandello, un viaggetto di pochi chilometri e senza nemmeno troppa confusione perché era venerdì, ma che per Maria risultò un'impresa enorme che le aveva costato grande fatica, ma non solo, era stata pure male, molto male e ci mise una settimana per rimettersi in sesto...più o meno. Da allora ci eravamo praticamente rassegnati ad uscire solo in auto e solo in occasione di visite mediche ecc e il sidecar, salvo qualche piccola uscita che facevo io per tenerlo in movimento, giaceva abbandonato nel box più o meno da nove mesi.
L'ultimo mesetto però ha avuto un trend incoraggiante con giornate in cui la Sgionfadura sembrava davvero in forma e le è tornata la voglia di girovagare un pochino su tre ruote. Non c'è bisogno di grossi preparativi, lei sposta un appuntamento da venerdì a giovedì e io gonfio le ruote alla seggiola superleggera e la lego al portapacchi della Bsonta, do una ripulita al suo casco, posiziono i due piccoli cuscini sul suo sedile, metto eventuali pastigliette e medicine nella borsa di Maria e ci siamo.
Al mattino è bella in forma, facciamo colazione con calma, la aiuto a vestirsi, la faccio salire sul sidecar e puntuali alle dieci e mezza siamo pronti a partire. Non faremo un giro troppo lungo, pensiamo di andare a Marone sul Lago d'Iseo a mangiare il pesce fritto. Con calma imbocchiamo la Rivoltana, il traffico è scorrevole, e il sole scalda non poco. La vecchia Guzzi gira che è un piacere e il  rassicurante suono del suo bicilindrico ci accompagna diligentemente attraverso le verdi campagne bresciane. Passiamo per Chiari, il paese natale di Maria, sempre vivo e affollato di gente e poi andiamo ancora in su verso la Franciacorta dove il traffico aumenta un pochino ma è sempre un piacere per gli occhi vedere quei filari ricchi e ordinati quindi non ci costa fatica rallentare un pochino.
Dirigiamo la nostra forcella verso Iseo e poi da lì in su per Sulzano e così via. Come sempre sono gli stranieri ad apprezzare di più i nostri stupendi laghi e sono molte le targhe forestiere che si incrociano. Il sole splende caldo e i colori del Sebino brillano come non mai. Maria vede poco ma si gode comunque un viaggio che tanto a agognato. Giungiamo al Chiosco di Piccioli giusto all'ora di pranzo e, come sempre, ci lascia parcheggiare affianco ai tavoli in maniera che Maria possa stare comodamente seduta nel sidecar e intanto gustarsi il fritto.
Metto un tavolino e una seggiola proprio di fianco al carrozzino e, all'ombra del grande platano, mi godo questi momenti fatti di semplicità: un piatto di pesce fritto, la brezza che arriva dal lago, mia moglie, la mia moto e una birra, che cosa volete in più dalla vita!?
Dopo mangiato, la stanchezza sopraffa la Sgionfadura che cade tra le braccia di Morfeo. In effetti, anche se sembra che sia andato tutto bene, per lei è una grossa fatica già spostarsi dal letto alla seggiola, figuriamoci un'ora e mezza in giro in sidecar! Al suo risveglio si mangia un gelatino e poi si riparte. Risalgo il lago fino a Pisogne, poi Lovere e da lì ricominciamo a scendere dal versante occidentale, quello dove la strada scavata nella roccia ci offre panorami davvero unici. É vero che questa strada l'avrò percorsa decine di volte e con tutti i mezzi, ma farla con il sidecar la rende una cosa speciale. Si può percorrerla adagio, gustandosi il panorama senza troppi patemi, sentire il grosso bicilindrico che ti spinge sempre con vigore anche se si passeggia e tutto questo con l'aria che ti accarezza la faccia.
Da Sarnico in poi il traffico si fa intenso e il sole rovente non aiuta di certo, ma che ci volete fare, in questa stagione è così!
In totale ci mettiamo quasi due ore ad arrivare a casa e al nostro rientro do subito una sciacquata a Maria che, nonostante la sua pelle scura e la crema protettiva, è diventata rossa come una Ferrari! Il tempo di metterle una crema dopo sole e si addormenta come un sasso, ha finito tutte le batterie!
Ci vorrà qualche giorno perché si rimetta in sesto ma sono sicuro che, appena possibile, un altro giretto in sidecar lo rifaremo!
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