Passo Dordona 2016 l'Incompiuta! - Due su tre ruote

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Passo Dordona 2016 l'Incompiuta!

Le nostre storie
Caspita ragazzi, sembra che questo tempo davvero non voglia proprio mettersi al meglio. Oggi bello, domani acqua, dopo temporale e per di più i fine settimana sono sempre i peggiori, resta accettabile fino a venerdì e poi previsioni pessime per il week end. Di solito non guardo molto le previsioni ma in questo caso è bene non avventurarsi col rischio di prendere l'acqua perché le strade che dovremo percorrere oggi possono diventare davvero pericolose se sono rese viscide dalla pioggia. Infatti è da un po' che ci giriamo attorno ma per un motivo o per l'altro non ci siamo mai riusciti ed oggi sembra tutto a posto per avventurarci su per la strada agro-silvo-pastorale del Passo Dordona che collega Foppolo a Fusine, una strada mitica per gli enduristi.
Come sempre tengo Maria all'oscuro di tutto ma è troppo avanti e quando alla più che logica domanda “Dove andiamo oggi?” rispondo in maniera vaga ed evasiva, capisce subito che si va in un posto di cui abbiamo parlato e magari del quale le ho anche mostrato dei video o delle foto.
La giornata è bella assolata ma la temperatura è davvero accettabile. La Sgionfadura non si vuole far cogliere impreparata e si veste a cipolla ben sapendo che in montagna (come dicevo è troppo avanti) il tempo cambia rapidamente ed è facile farsi cogliere impreparati e trovarsi a battere i denti. Io come sempre in questa stagione salto in sella che son già tutto sudato e non ce la faccio proprio a mettermi un giubbetto pesante, il massimo che posso indossare è il gilet trapuntato del club.
Niente autostrade per avvicinarsi e anche se fino ad Almenno si viaggia su strade trafficatine e poco entusiasmanti, una volta imboccata la Val Brembana il traffico si diluisce e il panorama attorno si fa molto più interessante.
Lo Sputnik gira davvero molto meglio ed i consumi sono finalmente rientrati nella norma così anche io sono più sereno e mi godo l'aria in faccia e il sole che ci scalda. Mi godo un po' meno le gallerie che sembra ci vogliano allevare i pinguini e io con le mie braccia scoperte mi rendo conto che non imparerò mai!!!
Non è proprio prestissimo così non faccio la solita passeggiata per San Pellegrino ma tiro dritto in galleria e percorriamo la statale rapidamente fino all'uscita per Foppolo.
Di qui in poi il panorama diventa ancora più suggestivo e i fabbricati si fanno un po' più rari, insomma, inizia la montagna vera.
Poco prima di Foppolo mi fermo a prendere un po' di pane e della mortadella anche perché Maria è in attesa che la operino alla colecisti e le cose che può mangiare sono davvero pochine quindi portarla in un ristorante a vedermi mangiare mi sembrava un po' crudele. Ormai è passato mezzogiorno così troviamo un posto un po' carino dove fermarci a mangiare, dopodiché riprenderemo il viaggio alla ricerca di un posto dove poter acquistare il permesso di transito su quella strada.
Foppolo in questa stagione sembra una città fantasma, di turisti nemmeno l'ombra e le attività commerciali aperte sono proprio pochine. A dire il vero non ricordo di aver visto nemmeno un negozio aperto a parte il bar dove ho preso il permesso...però che genio che sono! Forse il fatto che erano già le 13,30 può avere influito sulla mancata apertura degli esercizi!!!
Al bar prendo un caffè e approfitto per farmi dare qualche indicazione su come trovare la strada e puntualmente il simpatico barista mi ha spiegato minuziosamente dove andare e dove girare e pensate, sono anche riuscito a non perdermi!!!
In pochi minuti siamo arrivati all'imbocco della mitica strada che nel primo tratto è cementata ma poi si fa più impegnativa con ciottoli, massi affioranti e moltissimi canali di scolo trasversali per l'acqua piovana. In realtà tutto questo non è difficile, anzi da quel che avevo visto nei filmati pensavo peggio. Il problema è stato di origine diversa, perché già da qualche chilometro mi ero accorto che la nostra Ural T aveva iniziato a fare più fatica in maniera direttamente proporzionale all'altezza che raggiungevamo infatti non riusciva più a tenere il minimo e stentava a prendere i giri. Imboccata la strada, le prime rampe le abbiamo passate indenni, ma poi si faceva sempre più difficile fino a quando non ne ha potuto più e il propulsore post sovietico mi ha detto “NIET!” Non so a che punto della strada siamo arrivati, sicuro non abbiamo visto ne il rifugio, ne le trincee ne tanto meno siamo arrivati a Fusine. Poco importa, troverò la maniera di fare una messa a punto migliore e piuttosto mi metto a dieta...no beh, non ci crederebbe nessuno!!! Comunque, prima o poi ci riproveremo!!!

Marco
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