Moto bagnata, moto fortunata! 2020 - Due su tre ruote

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Moto bagnata, moto fortunata! 2020

Le nostre storie
Da una decina di giorni sono in vigore le norme di quarantena per alcuni paesi del Lodigiano al fine di contenere il focolaio di Corona Virus che sembra esser voluto sbarcare proprio nella Bassa Lombarda e io mi sono appena comprato la moto nuova, una bellissima Ducati Scrambler Desert Sled! Sono andato a prenderla a Monza insieme a Giorgio in sidecar per cui il viaggio inaugurale lo ha affrontato lui in sella a Guendalina, non sarebbe stato prudente fargli guidare il sidecar nel traffico senza alcuna esperienza sulle treruote. Ah, perché Guendalina? Ho notato che quando si accende il quadro o si spegna la moto, la pompa della benzina emette un rumore molto simile allo starnazzo dell'oca, ed essendo una cosa abbastanza peculiare ho pensato di darle il nome di una delle due sorelle oche del film “Gli Aristogatti” che erano appunto Adelina e Guendalina Bla Bla!!!
Per farla breve avevo la moto nuova in garage e non l'avevo nemmeno provata. Il giorno seguente l'ho usata per fare una commissione, ma non avevo molto tempo e quindi ho chiuso con una trentina di chilometri. La domenica Maria si rimette a dormire così io sfido la leggera pioggerellina che scende e salto in sella in direzione Valcava, il posto interessante più vicini che ci sia. Purtroppo la strada bagnata e il poco tempo non mi permettono di conoscerla quel granché, ma ci sarà tempo!
Finalmente arriva il giorno in cui Cristina viene a stare un po' con Maria così ho tutto il pomeriggio per godermela. Peccato che sebbene siano passati tre giorni all'insegna di sole e temperature primaverili, oggi il cielo è coperto, fa freschino e le previsioni danno acqua dopo le sedici! Non importa, vedo sul telefono che dalle parti di Iseo dovrebbe iniziare a piovere un po' più tardi e così dirigo la forcella verso nord-est!!!
Il riparo dall'aria di questa Ducati è davvero misero e sommato all'abbassamento delle temperature un po' si sente, ma non è un problema. Salgo verso il Lago di Endine e poi giro in su a destra, passo per Grone e poi su fino ai Colli di San Fermo.
L'asfalto non è perfettamente asciutto ma abbastanza sicuro così provo a divertirmi un po' con la leggera e agile bolognese. Ha la coppia molto più in alto della Grisa e devo usare un po' di più il cambio, ma dopo un paio di tornanti prendo subito una buona sicurezza, è davvero facile e intuitiva!
Arrivato su al parcheggio dove c'è la chiesetta in onore della Benemerita fa un po' più freddo e, nonostante le strade siano sgombre, c'è ancora parecchia neve nei prati e intorno alle strade. Avrei voluto bermi un caffè ma era tutto chiuso così sono rimontato in sella e mi sono diretto verso la strada verde per scendere verso Tavernola.
Su quest'ultima c'è ancora un po' di neve da calpestare e poi ci sono alcuni tratti sterrati, situazione per la quale questa moto è nata. C'è molta foschia e il panorama non è dei migliori ma mi godo l'aria fresca senza correre e ascolto con attenzione anche i comportamenti di Guendalina che lascia capire chiaramente che vorrebbe correre un po' di più.
Passato il tratto della Strada Verde che è il più suggestivo ma anche il più stretto e assolutamente poco adatto a correre, la strada si fa più larga e l'asfalto sgombero da ogni residuo delle nevicate dei giorni precedenti, mi permetto di apprezzare davvero le doti della moto.
Arrivato in riva al lago svolto a destra verso Sarnico, il tempo scarso e le sporadiche goccioline che di tanto in tanto mi sporcano la visiera, mi fanno desistere dal fare il giro del Sebino.
Prima di arrivare a Sarnico mi fermo al Bar Easy per un prosecco e, sopratutto, per fare pipì, tanto non piove! Ovviamente alla mia ripartenza dopo pochi minuti le goccioline iniziano ad essere un po' meno sporadiche. “Ma sì, sono quattro gocce e anche i vecchi pantaloni in cordura dovrebbero tenere!”
Come spesso accade non è così percepibile l'aumento delle precipitazioni, mi arriva l'acqua sulla visiera ma mi sento bello asciutto. Un motociclista esperto lo sa, ci si deve fermare e mettere la tuta dell'acqua, quella che sta dentro nella borsa che ha montato proprio la sera prima, proprio perché è un motociclista esperto. Peccato che esperto non escluda “Pirla!” Infatti andavo avanti a ripetermi: “Ma sta piovendo pochino, non serve! Poi sembra che stia diminuendo!!!” Purtroppo però arriva quel momento, e il motociclista esperto lo conosce bene perché gli è già successo, in cui è ormai tardi perché si sente tutto bagnato...ormai è tardi!
Così mi son fatto una bella mezz'ora del viaggio di ritorno con l'acqua che mi ha bagnato perfino le mutande!
Arrivo a casa, sfilo un guanto per prendere il telecomando che apre il cancello elettrico e mi rendo conto che la giacca nuova che almeno nella parte superiore di sua competenza ha fatto egregiamente il suo dovere mantenendomi all'asciutto, ha anche le tasche impermeabili, ma se le lasci aperte ci ritrovi dentro mezzo litro d'acqua! Vabbè, ho immerso la mano tasca e il telecomando ha funzionato miracolosamente. Sono sceso, ho aperto il box, ho spostato indietro la moto e poi l'ho appoggiata beatamente sul cavalletto...che però ho dimenticato di tirare fuori! Così ho provato a tenere su la moto ormai irrimediabilmente sbilanciata finendo giù con essa, con le dita schiacciate dalla leva della frizione sulla quale gravava tutto il peso  di Guendalina. Non vi dico le manovre che ho dovuto fare per tirarla su, con una mano lì sotto, con un po' di oggetti che mi sono caduti addosso durante il tragicomico avvenimento e il poco spazio di manovra.
Vabbé, nemmeno un graffio, solo il pedale del cambio che si è stortato un pochino ma che ho potuto raddrizzare agevolmente.
Comunque bella gita, con qualche imprevisto che va bene giusto per raccontare qualcosa!

Marco
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