Week end tra Versilia e Lunigiana 2014 - Due su tre ruote

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Week end tra Versilia e Lunigiana 2014

Le nostre storie
Sono sveglio dalle sei e intanto che completo i preparativi per la partenza, scruto il cielo coperto che sembra volerci giocare un brutto tiro. Intanto che carico il sidecar faccio la spunta di quello che devo portare con grande attenzione perché sono sicuro che lascerò a casa qualcosa di importante. Sveglio la Sgionfadura e mi rendo conto che quel cielo burlone me la sta combinando: piove! Non diamo molto peso alla cosa, abbiamo prenotato e gli amici ci aspettano quindi, se proprio continuerà il maltempo, vorrà dire che ci metteremo la tuta.
Non sembra tardi, ma ora che portiamo i cani da mia mamma e passiamo a prendere un regalino per Gianluca che ci ospiterà per la notte, la partenza vera e propria è di fatto avvenuta dopo le undici. Contrariamente a duella che sono le mie abitudini mi butto in autostrada, ma veniamo subito puniti: ci sciroppiamo una bella mezz’ora di coda, allora approfittiamo ed usciamo a Fiorenzuola e decidiamo di andare a farci un panino nel nostro fast-food di fiducia, La Colombaia. Altrochè un hamburger, ma due bei panini con mortadella e pancetta ed una buona birra artigianale, questo era quello che ci voleva per digerire la coda in autostrada.
Rirpendiamo il cammino senza eccessiva fretta, infatti arriviamo a Querceta al Raduno California International che sono quasi le cinque. Di fatto, al nostro arrivo, non c’è quasi nessuno. Sono tutti a fare il giro turistico. Faccio l’iscrizione, mi prendo una birra e faccio due chiacchiere con alcuni partecipanti. Io sono l’iscritto numero 191 e se consideriamo che fino a un’oretta prima, da quelle parti pioveva, non è male. Purtroppo non c’è quasi nessuno davvero ma la bancarella della Sprint Lab, una carrozzeria specializzata nella realizzazione di parti speciali per Moto Guzzi è un’attrazione davvero interessante.
Non stiamo lì molto perché Gianluca e la sua famiglia ci aspettano a casa loro a Viareggio. Lungo la strada seguiamo il profumo del mare e il nostro sguardo cerca verso ovest quel largo orizzonte blu. La voglia di andare sulla spiaggia e fare un tuffo è davvero tanta, ma il tempo è poco e non possiamo proprio.
Dai nostri amici passiamo una bellissima serata, consumiamo una cena vegana e poi ci facciamo una memorabile dormita, ci voleva davvero!
L’indomani mattina, con tutta calma ci spostiamo verso Nord, la nostra destinazione finale è Sarzana dove abbiamo prenotato un B&B che sulla carta sembra bellissimo. Giungiamo davanti al grande cancello automatico con la scritta Villa Naclerio, percorriamo il vialetto e ci troviamo davanti a una villa che ci vedrei bene un spacciatore di Miami Vice. Dentro sono ostentati stucchi, marmi, e in fondo al grande salone una enorme scala a chiocciola. Tutto veramente kitch, ma non è finita. Noi abbiamo prenotato una suite, ma non era altro che uno stanzone con letto da un lato, un divano in pelle screpolata e una TV di una quindicina d’anni ormai esaurita. Tenuto tutto molto male, i ragni devono aver chiesto il permesso edilizio per erigere quelle opere sul soffitto, il WC non era fissato e uno rischiava di ribaltarsi, vetri sporchi e imposte legato con la corda perché non si chiudevano. Maria approfitta per collegarsi a internet e io ho la bella pensata di fare un tuffo in piscina, peccato che l’acqua era talmente sporca che non si vedeva il fondo. Vabbè, l’abbiamo presa con filosofia e ci abbiamo riso sopra, che dobbiamo fare!?
Alla sera siamo usciti per cenare da Il Selvatico, un posto davvero fuori del comune. Un pizzeria dove il proprietario ha raccolto una moltitudine di oggetti e ne ha fatto un vero e proprio museo, sia all’esterno che all’interno. Si possono ammirare dalle moto ai juke-boxe, dalle radio agli strumenti di lavoro antichi, dalle macchine fotografiche ai proiettori cinematografici, c’era davvero di tutto. Oltre a tutto questo, posso dire che la pizza non era male e che le focacce erano oltremodo sfiziose. Insomma è un posto dove vale senz’altro la pena d’andare.
L’indomani è lunedì e noi dobbiamo rientrare, chiaramente evito quel supplizio che è l’autostrada e mi butto sulla Statale della Cisa con la dovuta calma!
A mezzogiorno ci siamo fermati a Valmozzola per pranzare nella vecchia stazione ferroviaria dismessa. Anche questo è un posto che vi consiglio, peccato che per raggiungerlo ho fatto un po’ il giro degli Appennini e durante il nostro peregrinare mi ero accostato in un luogo isolato per fare pipì, ma nel momento in cui ho tirato fuori tutto l’armamentario, vedo arrivare un donnone di una novantina di chili che fa footing. Mi giro per non farmi vedere ed arriva una volante dei Carabinieri. Non c’è pace per i piscioni!!!
Marco



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