Reggia di Colorno 2014 - Due su tre ruote

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Reggia di Colorno 2014

Le nostre storie
Escursione motociclistica, culturale ma sopratutto gastronomica!
In verità era in programma per settimana scorsa, ma poco prima della partenza ho notato che dalla ruota posteriore della mia Guzzona iniziava a fare bella mostra di sé la tela. Inevitabile il rinvio così abbiamo organizzato tutto per questo fine settimana. Come sempre facciamo una partenza dilazionata: io, la Sgionfadura, Giorgio e Gianfranco già alle nove eravamo in strada per incontrarci con Luigi e Doretta su Hayabusa a Cremona, mentre il secondo gruppo composto dai biewuisti da branda sarebbe partito un po’ più tardi. In verità, quella scamorza di Andrea ABS non è riuscita ad alzarsi e ha tirato il bidone a Marco col quale ci saremo incontrati poi.
Il viaggio che ci ha portato a Colorno passando per Cremona e Casalmaggiore è corso via tranquillo e senza problemi, solo una cosa curiosa, giunti nei pressi di una località chiamata Sospiro, mi è venuto spontaneo proprio di sospirare, peccato che c’era una bella porcilaia nei paraggi e quello non era stato proprio un sospiro di sollievo!!!
Giunti a destinazione mi fermo per chiedere ai passanti indicazioni per la Reggia, ma il paesino emiliano era semideserto e la prima signora a cui chiedo dev’essere stata romena e non ha saputo aiutarci un gran che, la seconda invece è stata abbastanza esaustiva anche se pure lei arrivava dall’Est.
Entriamo nella Reggia con un po’ di fretta per cercare di non perdere la visita guidata delle undici e non ci rendiamo nemmeno conto di quanto sia grande ed imponente. Per il giro delle undici non c’è più posto così facciamo un giro per i giardini. Nelle foto e nelle immagini sembrano molto meglio, in verità appaiono un po’ trascurati, ci sono erbacce che dovrebbero essere estirpate, le siepi dovrebbero essere regolate e le fontane sono vuote. Tutto questo però non ci impedisce di scattare foto, scherzare e perdere tempo. Facciamo anche la conoscenza di un simpatico tipo che lavora nella Reggia e che ci racconta un bel po’ di aneddoti riguardanti la lussuosa residenza.
Il tempo di incontrarci con Marco e ci rendiamo conto di essere giunti all’ora della partenza della visita guidata del mezzogiorno.
Facciamo il tour e capiamo perché sia vietato scattare foto all’interno, è perché dentro non c’è più niente, manco le cavallette! Le varie proprietà hanno negli anni, svuotato di tutto ciò che di valore era contenuto nella Reggia. La simpatica signora che ci accompagna nel giro però ci racconta la storia del palazzo e di ogni stanza con un’enfasi e un trasporto che siamo riusciti ad immaginare quanto potesse essere stupenda tale residenza quando era ancora piena dei suoi arredi originali.
L’unica parte che risulta intonsa è la chiesa, finemente decorata, con moltissimi quadri e statue, con candelabri luccicanti e pavimenti in marmo intarsiato di vari colori. Io e Maria non possiamo visitare l’osservatorio del Duca Ferdinando perché non accessibile ai disabili così siamo andati alla moto un po’ in anticipo.
La piazza centrale di Colorno è anch’essa davvero carina, ma per la fretta, al nostro arrivo, non ce ne eravamo nemmeno accorti.
Se fatta ora di pranzo e anche coloro che hanno potuto effettuare il giro completo, rientrano alle moto. Saltiamo in sella e, con gli stomaci brontolanti, corriamo verso la trattoria che avevo individuato la sera prima e che, con quel nome particolare, mi aveva subito intrigato. Il “Bello carico” è una trattoria che in apparenza è abbastanza anonima in un edificio degli anni sessanta che non risulta granché accattivante, ma una volta entrati un gran numero di salami e di bottiglie di buon vino ci danno un’impressione del tutto diversa.
Qui ci tuffiamo su un po’ di affettati e qualche piatto della tradizione parmigiana, ma nel mezzo del pranzo devo dire che è avvenuto un avvenimento davvero increscioso. Una cosa a dir poco raccapricciante! Marco BMW, che da oggi chiameremo Veronelli, dopo aver a ragione ordinato una bottiglia di Morellino di Scansano Riserva poiché ama i vini non frizzanti, ha deturpato tale prelibatezza allungandolo con acqua minerale!!!
STÜTZTUMPATAFÜLMEN!!! Da qui abbiamo capito che, oltre a non capire nulla di moto, di vino ne capisce ancora meno!!! Ma è un amico e lo perdoniamo!
Riprendiamo il cammino e dopo aver rifornito la mia assetata Bsonta, non mi accorgo minimamente di aver seminato Giorgio e Gianfranco. Inutile si è poi rivelata la nostra sosta per attendere i dispersi così ci siamo risentiti a casa per verificare che fosse andato tutto bene.
Alla fine è stata una bella giornata e anche se un po’ stanco, mi ha rigenerato mentalmente.
Marco
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