Giornate Mondiali Guzzi 2011 - Due su tre ruote

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Giornate Mondiali Guzzi 2011

Le nostre storie
Me le avevano raccontate, me le avevano descritte, me le avevano narrate, ma parteciparvi è un’altra cosa. Nei giorni prima del raduno ero indeciso se parteciparvi o meno, ma alla fine il richiamo dell’Aquila di Mandello si è fatto sentire tanto forte de non poter rinunciare.
Al mattino del sabato siamo puntuali davanti all’Hemingway e alle nove il gruppo di Guzzisti si è già formato. Con precisione teutonica ci instradiamo alle 9,15 e al primo distributore facciamo il pieno quasi tutti. Mario è preoccupato di non riuscire ad aprire il serbatoio della sua Nevada, ma vedendo che si apre tranquillamente decide di fare benzina più tardi!
Nel tragitto faccio da apripista col sidecar mantenendo una velocità di settanta all’ora, ma vedo che inizio a perdere qualcuno per strada. Allora rallento un po’ l’andatura, ma anche a sessanta all’ora perdo di vista Matteo, Luca e Mario. Rallento ancora un po’ ma a Calusco scopriamo che la V35C di Luca ha avuto problemi alla frizione ed ha dovuto abbandonare la moto sul tragitto. Dopo una breve telefonata ci mettiamo d’accordo per trovarci a Mandello. Il breve viaggio si svolge da li in poi senza problemi fino a pochi chilometri dalla cittadina lariana dove il traffico si fa sempre più fitto. Arrivati in loco io e Maria possiamo parcheggiare il sidecar davanti allo stabilimento, ma gli altri hanno dovuto parcheggiare un po’ più lontano: chi ha trovato in paese sul marciapiede, chi è dovuto tornare ad Abbadia Lariana ma voci narrano che qualcuno abbia parcheggiato direttamente a Calolziocorte da dove ha poi preso un autobus per venire fino a Mandello.
Davanti all’azienda ci sono i gazebo per le iscrizioni con file interminabili di appassionati, ma io e la Sgionfadura riusciamo a entrare subito, salvo poi scoprire che al museo è impossibile accedere con una seggiola a rotelle. Il resto dello stabilimento riusciamo bene o male a visitarlo. Giriamo per i reparti di produzione che sono aperti al pubblico ma, con la scusa che dovevamo usare il montacarichi, abbiamo anche dato un’occhiata ai magazzini e ad un paio di reparti che invece non erano aperti.
Ci sentiamo telefonicamente con gli altri per trovare la maniera di ritrovarci, sento Livio, Giorgio ecc. A tutti rispondo che di lì a poco saremmo usciti, ma poi sei attratto da tutto in quel tempio e così il tempo vola e la gente si accalca sempre più. Vedendo tutti questi Guzzisti mi viene da chiedermi dove siano tutto il resto dell’anno.
Usciti dalla “Città dei balocchi” riusciamo ad unirci con gli altri senza poche difficoltà.
Dirigendoci verso il lungolago incontriamo migliaia di persone e possiamo ammirare una moltitudine di Moto Guzzi, ognuna diversa dall’altra, ognuna personalizzata, a volte sono piccole modifiche, altre sono vere proprie opere d’arte, altre volte hanno gusti un po’ discutibili, ma una cosa è certa, ognuno è lì, orgoglioso della sua Guzzi. Chi col Dingo e chi con l’Ercole, chi con la Breva e chi col California, tutti Guzzisti doc.
Nel grande parco sulla sponda del Lario le tende si estendono a perdita d’occhio, ma anche se nel paese ci sono ventimila persone che giocano, bevono e si divertono, non si sentono quelle esibizioni stupide e cacofoniche come scoppiettamenti, born out e sgasate fuori giri.
Al Lido possiamo finalmente mettere le gambe sotto al tavolo e goderci un pranzo con calma, sorseggiando una bottiglia di Croatina marchiato Moto Guzzi, e facendo quattro chiacchiere con gli amici dell’Uralclub.
Non abbiamo ancora finito di mangiare che arrivano i legionari romani che, partiti dalla Capitale stamane a bordo della mitica Stone Sidecar di Roby, si sono sparati sta vasca tutta d’un fiato per non mancare alle GMG 2011.
Alla vigilia ero indeciso se partecipare o meno alle GMG e solo al pensiero di ritrovarvi così tanta gente, tante moto, tanto caos, beh… avevo più voglia di starmene a casa che altro. Ma ora che ne ho vissuta una, anche se solo per poche ore, lo spirito che guida questi appassionati e l’atmosfera che si respira alle GMG è qualcosa di unico e sono sicuro che la prossima volta, non avrò tentennamenti.
Unica nota dolente il prezzo dell’iscrizione e la fila interminabile per sbrigare le pratiche.

Marco
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