Mandello, città della Guzzi 2013 - Due su tre ruote

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Mandello, città della Guzzi 2013

Le nostre storie
Giornate Mondiali Guzzi ci mancano e come! Ma questa iniziativa, Mandello, la città della Moto Guzzi, è una cosa che ci va molto vicino.
Come al solito ho inviato a inizio settimana una mail per sentire quanti e con che disponibilità, avrebbero voluto partecipare, ma a parte Robè con il quale ci siamo sentiti spesso, del Millenovecentoventuno non aveva risposto nessuno. Sapevo che il Barone sarebbe partito come al solito un po’ tardino con alcuni amici, ma degli altri nulla, così ho pensato che sarebbero arrivati a Mandello tutti alla spicciolata. Invece, venerdì mi chiama il Sasso del Lario e ci organizziamo per partire assieme al suo Daddy,a Ilaria e a Max.
Giungiamo nella cittadina lariana dopo un’oretta e scopriamo con piacere che, anche se non si tratta delle “vere GMG”, l’affluenza dei Guzzisti è davvero elevata. Come era prevedibile ci mettiamo un attimo a perderci, ma oramai conosciamo Mandello come la lista dei modelli Guzzi e ritrovarci è un attimo.
Qualche foto, due chiacchiere con gli amici che come sempre si incontrano in questi raduni ed è già arrivato il momento di mettere le gambe sotto al tavolo, gli stomaci gridano vendetta. Siccome siamo furbi come Tarzan ci portiamo fino in fondo, dopo il ponticello, al Lido di Mandello. Qui c’è molta meno gente e si può pranzare tranquilli. Ancora Robè non si è sentito, ma partendo da Roma ci metterà un po’ più di noi ad arrivare, così ci tuffiamo sul nostro stinco al forno senza alcuna pietà! Nelle prime ore del pomeriggio arriva il nostro amico romano, con tanto di Stone Sidecar e casco-elmo da centurione-centauro. La nostra gioia nell’incontrarci sprizza da tutti i porri, perché Robè, è un mito!!!
Purtroppo per molti di noi si fa l’ora del rientro, ma un discreto gruppo di amici resta con noi a godere della compagnia e di questo simpatico raduno.
Sapevo che non sarei riuscito a stare a dormire nel villaggio dei Guzzisti, così avevo chiesto a Ivo, che manco a dirlo sembrava il padrone della melonera, se avesse potuto fare un po’ di compagnia al nostro Robè, ma alla fine non ce n’è stato bisogno perché ha deciso di fermarsi da noi per poi ripartire con calma e dopo aver riposato decentemente, il mattino seguente.
Un aperitivo dal Barone e poi a casa.
“Marco, sarà la stanchezza, ma il prosecco da Andrea mi ha preso davvero! Stasera bevo acqua!”
Roberto però, resiste a tutto tranne alle tentazioni così, quando gli ho offerto una birretta “self made”, non ha potuto resistere. Abbiamo passato una serata bellissima tra racconti e ricordi e poi, alla fine, la mia birra lo ha aiutato a prendere sonno, mica gli ha fatto male, al mattino dell’indomani era fresco come una rosa e ha preso la via di Roma con impavido ardimento e una pioggia noiosa e fastidiosa che lo ha accompagnato per tutto il viaggio.
Questo è quello che è successo nella prima fase di questo raduno di Guzzisti alla Mecca della Moto, (è sottinteso che quando indico Moto maiuscola, intendo Moto Guzzi” ma nel fine settimana successivo c’è stato un sequel. Non contnti della dose di Guzzismo assunta quel sabato, con la Sgionfadura abbiamo accompagnato Bubba e ci siamo nuovamente recati nella Città Sacra.
Giunti a Mandello capiamo subito che questo weekend sarà in tono minore rispetto al precedente, ma forse sarà proprio questo il vantaggio, abbiamo potuto finalmente visitare la fabbrica come si deve, fare foto, chiedere informazioni ai dipendenti ecc, una visita più intima e sicuramente più istruttiva. Stiamo passeggiando per quei vecchi edifici accostati a i nuovi impianti produttivi e Maria mi dice: “Adesso, quando ti dico di fermarti, lo fai e traduci letteralmente quello che ti dico!” Alché batto i tacchi e dico: “Comandi!” Mi fa fermare all’ingresso e mi fa chiedere a Paco, il signore elegante con la spilletta della Piaggio: “Sa, visto che sicuramente a fine manifestazione verranno buttati via, non è che si potrebbe avere uno di quei teli neri con su il logo della Guzzi? Sa, mi piacerebbe molto!” Tutto questo accompagnato da ampi sbabatolamenti di palpebre che neanche Betty Boop… Il Simpatico toscano non poteva lasciare la postazione e così ci ha promesso che se andavamo a fare un giro, al nostro ritorno avremmo trovato il direttore della Moto Guzzi e se non vi fossero stati problemi ce lo avrebbe consegnato lui stesso.Eravamo fiduciosi e comunque fosse andata, era stato davvero molto gentile. Allora abbiamo fatto una passeggiata per il paese, niente a che vedere con domenica scorsa, nel parco ci sono delle bancarelle di antiquariato e di tende nemmeno l’ombra. Qualche chiacchiera, un po’ di foto e poi ci rifugiamo in pizzeria. A dire il vero, quando ho visto un’anziana signora che ha vomitato tutto sul tavolo ho avuto dubbi sulla qualità della cucina, ma devo dire che la pizza non era male, o meglio, io non l’ho vomitata!!!
Al nostro rientro in fabbrica ci aspettavano Mario e Paco, che vedete nella foto, ed insieme a loro, il Direttore della Moto Guzzi e il suo vice, con l’ambito pacco. Peccato non ci sia venuto subito in mente di fare una foto assieme, son stati grandi.

Marco

Se vi è sembrato un po’ troppo Guzzista sto articolo, è perché lo è!!!


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