Lago d'Iseo 2017 - Due su tre ruote

Due su tre ruote
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Lago d'Iseo 2017

Le nostre storie
Da quando hanno dovuto metterle il pacemaker, Maria fa davvero tanta fatica ad uscire. Non sta bene, si stanca oltremodo e i dolori le aumentano in maniera esponenziale ma le piace vivere e non vuole rinunciare a tutto! Inoltre vorrebbe andare a Roma per un congresso agli inizi del mese prossimo e non si può fare se prima non proviamo a fare qualche uscita, così ho programmato un giretto poco impegnativo fino a Marone, sul Lago d'Iseo.
La sveglio al mattino e capisco subito che oggi ha proprio voglia di uscire. In pochi secondi è operativa e continua a scherzare e a prendermi simpaticamente in giro.
Alle dieci e mezzo siamo in cammino. Il cielo è limpido, tinto di un azzurro che in estate non è così facile vedere, ma l'aria pulita non la sola conseguenza dei temporali dei giorni scorsi, anche la temperatura è molto più fresca e piacevole.
Il suono pieno e rassicurante del nostro bicilindrico ci culla per le strade provinciali che percorriamo per arrivare a destinazione. Un passaggio veloce da Chiari, il paese natale di Maria e poi su per la Franciacorta, zona famosa in tutto il mondo per l'ottima produzione di vini che proprio ieri sembra abbia subito ingenti danni alle viti a causa dei forti temporali.
Non c'è traffico e si marcia davvero bene così arriviamo al chiosco in riva al lago giusto per pranzo. L'anno scorso il chiosco di Piccioli era andato a fuoco per un cortocircuito al frigorifero dei gelati ma la perseveranza e l'impegno dei titolari e dei lavoratori ha fatto si che a distanza di meno di un anno siano ancora qui, con un chiosco nuovo più bello di prima e che abbiano fatto anche moltissimi lavori di rimodernamento anche con il posizionamento di tettoie.
Come sempre parcheggiamo vicino ai tavolini e Maria può mangiare così comodamente nel sidecar e io non devo fare la fatica di farla scendere e salire.
La Sgionfadura si fa una bella scorpacciata di molluschi fritti e dopo poco, come sempre, le viene un abbiocco da non resistere così, intanto che lei cade tra le braccia di Morfeo io mi metto comodo all'ombra a gustarmi una birretta.
Dopo il consueto gelatino, Maria, anche se ne sta risentendo non poco dello strapazzo, mi chiede se possiamo andare a trovare Monica che non abita lontano ma non si può certo dire che sia di strada, infatti la deviazione per Villa di Serio mi costringe a fare qualche chilometro di curve, che sofferenza!!!
Partiamo costeggiando ancora il Sebino in senso antiorario, passiamo da Pisogne e poi scendiamo dal versante opposto passando da Lovere, Castro ecc, fino al paese di Rivo di Solto dove prendiamo la strada che risale fino a Solto Collina e ci porta al vicino Lago di Endine.
Quest'ultimo non è molto conosciuto ma piccolo, carino e ben servito, vale davvero una visita. Scendiamo il versante ovest fino alla località Dosso dove prendiamo per Ranzanico e poi saliamo fino a Bianzano percorrendo una fresca valle che ci conduce fino a cene in Valle Seriana.
Giunti a Villa di Serio passiamo una piacevole oretta insieme alla nostra amica parlando delle ultime novità, delle vacanze e dei nostri cari e poi, prima di partire le dico: “Speriamo che parta la moto! In settimana si è bruciato un fusibile ma ho visto che oggi si è già fulminato un'altra volta, vuol dire che c'è qualcosa che va a massa”.
Beh, a dire il vero non penavo assolutamente che avrei potuto avere dei problemi, ma si vede che me la sono tirata da solo e quando ho premuto il pulsante della messa in moto il motorino d'avviamento ha fatto un paio di colpi a vuoto prima di riuscire ad avviare il grosso bicilindrico. Vabbé, quando sarò a casa darò un'occhiata a i fili e vediamo.
In effetti fino a Zingonia è andato tutto bene ma poco prima di Vaprio il motore si spegne, ho giusto il tempo e la spinta per entrare in un parcheggio e poi più niente, batteria a zero! Evidentemente devo aver rovinato qualche filo la scorsa settimana quando ho smontato tutto per dei lavori di manutenzione sul sidecar.
Meno male che mio fratello è potuto venire lì con la Panda di Silvia e rimontando la batteria che ho smontato dall'altra Guzzi abbiamo potuto arrivare a casa.
Una bella giornata, anche se per me è stata un po' stancante e per Maria ancor di più, ci voleva proprio. Speriamo riesca a stare un po' meglio e che possiamo ricominciare a uscire un po' di più in sidecar!

Cuore a tre ruote
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