Dalla Forra all'Adamello 2017 - Due su tre ruote

Due su tre ruote
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Dalla Forra all'Adamello 2017

Le nostre storie
Via il gatto, i topi ballano. Beh, questa volta è proprio il caso di dirlo, Maria va a Novara coi suoi fratelli di fede per l'intera giornata e i topi, Tobia e Ciccio, accompagnati dal pungon, che sarei io, prendono il sidecar e vanno a farsi un giro belli tranquilli.
Non possiamo andare troppo lontani perché se la Sgionfadura non stesse bene e ci fosse bisogno di me, dovrei rientrare più in fretta possibile così puntiamo a fare un giro nella bassa con l'idea di portare i toponi a giocare, magari in riva a un fiume.
Tolgo la parte di sotto del sedile, sistemo una coperta e dispongo una rete per bagagli, comunemente detta “ragno”, in maniera da frenare un eventuale tentativo di fuga dei bassotti. Ciccio sale sul sidecar con entusiasmo come fa sempre del resto, mentre Tobia, che ultimamente non è mai troppo entusiasta di andare in giro in sidecar, notando che senza la padrona può occupare il sedile, si mette subito tranquillo, come un re sul suo trono, o meglio, come un pisello nel suo baccello!!!
Prendiamo direzione Lodi, con un'aria tutto sommato fresca e sotto un sole che in questi ultimi gironi di agosto non è più ardente come qualche settimana fa. Il motore della Bsonta, con la sua voce cupa e profonda e con le sue vibrazioni che ti massaggiano con calma, ti rilassa e ti porta a godere a pieno dell'aria fresca e dei panorami.
Passeggiamo un po' a zig zag per non arrivare troppo presto perché vorrei essere in riva al Po a Cremona intorno a mezzogiorno infatti mi è tornata in mente una bella trattoria dove ci fermammo insieme a Gian e Federica a mangiare pesciolini, gnocco fritto ecc. Un bellissimo posto, un casolare in riva al grande fiume in mezzo agli alberi dove ricordo di aver mangiato davvero bene.
Siamo quasi arrivati che a un incrocio, praticamente l'ultimo prima del ristorante, non ricordo se devo girare a destra o andare dritto. Sono quasi sicuro che sia a destra ma dritto capisco che si va proprio in riva al fiume così, dato che manca ancora un po' a mezzogiorno, posso fare sfogare un po' gli scalpitanti quadrupedi.
Parcheggio il sidecar in un ampio piazzale e poi iniziamo a percorrere a piedi una stradina in mezzo agli alberi dove Ciccio individua subito un sentiero che porta giù al fiume e corre giù come un forsennato, il richiamo dell'acqua è troppo forte!
Il livello è, come prevedibile, molto basso formando così un parco giochi ideale per i due loschi bassotti che hanno iniziato a correre in lungo e in largo annusando tutto, tuffandosi nelle pozze d'acqua e raccogliendo sassi e legni per giocare. É ovvio che in brevissimo tempo si erano ricoperti di sabbia e fango il che creava una situazione poco conciliabile col salire in sidecar così ci siamo fermati al chiosco li vicino, Il Bar del Ponticello.
Si sta bene all'ombra delle piante che ci circondano e si gode della vista del fiume che passa lento a pochi metri di distanza. Ovviamente, anche se siamo a un passo da Cremona, avendo attraversato il fiume sul caratteristico ponte in ferro costruito nel dopoguerra, siamo in provincia di Piacenza. Comunque, per farla breve, al ristorante non ci sono più andato ma il paninone con salame piacentino e una bella Moretti si possono riassumere in poche parole: “Il piacere della semplicità!”
Riprendiamo la strada del ritorno subito dopo pranzo e andiamo a casa direttamente tant'è che all'alba delle 14,30 abbiamo già messo giù il sidecar e siamo montati in macchina ma prima di andare a recuperare il capo ci fermiamo ancora un pochino alla Pora Cà dove i loschi topastri hanno potuto prolungare i loro giochi preferiti ancora per un'oretta poi si sarebbero riposati intanto che andavamo a recuperare Maria a Novara.
Alla fine, anche se adesso devo lavare il sedile e i tappetini del sidecar, sono contento di essermi portato dietro le due pesti, mi hanno fatto compagnia e so che si sono divertiti anche loro.
Cuore a tre ruote
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